Giro d'Italia: Bernal predica prudenza

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May
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Il colombiano ha parlato alla vigilia della corsa rosa. Molte le incognite

Tre giorni alla partenza da Torino del Giro d’Italia, una corsa che, in questa edizione, non sembra avere un favorito designato. Siete pronti a mettervi in gioco al Fantacycling? Giocate con noi e schierate la vostra formazione! Sarà ancor più divertente visto che le sorprese e le incognite possono essere molte. Una su tutte, Egan Bernal: il colombiano è ancora alle prese con i problemi alla schiena che lo attanagliano dalla scorsa stagione (quando si ritirò dal Tour de France) e si presenta dopo un lungo stop dalle gare. Bernal avrebbe dovuto correre il Giro proprio nel 2019, e la condizione era superba, ma cadde pochi giorni prima del via, si ruppe la clavicola, e fu costretto a ripiegare sul Tour de France. Un bel ripiego, visto che poi lo vinse; una sliding doors pazzesca nella sua carriera che però, dopo, gli ha regalato più dolori che gioie. Adesso Bernal è pronto ad attraversare altre porte scorrevoli, e il destino potrebbe metterci lo zampino anche questa volta, visto che il Giro parte dal Piemonte, terra che lo adottò da giovanissimi; quando era in cerca di sogni a colpi di pedale. Iniziò tutto nel 2016 a Courgnè, San Colombano Belmonte, nell'albergo-ristorante Buasca: "Questo superbo scalatore nato il 13 gennaio come Marco Pantani ci ha passato degli anni, e anche se adesso è cresciuto e non sta più in zona, un pezzo di cuore lì ha preso residenza stabile" ha scritto Ciro Scognamiglio sulla Gazzetta dello Sport, che ha intervistato il capitano del Team Ineos: «Tutto dipenderà da come risponderà la schiena ha detto Bernal - Se sarà tutto ok, chiaramente curerò la classifica generale, la lotta per la maglia rosa di Milano. Vedremo giorno per giorno, non gareggio da quasi due mesi in fondo. Fare proclami sarebbe inutile, senza senso. Il percorso è molto completo, equilibrato. Ottimo bilanciamento tra crono e montagne. Ma altri giorni, come quello dello sterrato toscano, saranno super-importanti. Mi piace il tracciato, e risulterà molto duro. Non c'è dubbio che il più forte vincerà, ci sono salite così impegnative come lo Zoncolan o tutto il tappone di Cortina in cui le differenze ci saranno, eccome. Abbiamo visto un Simon Yates molto forte al Tour of the Alps. Sarà competitivo per la maglia rosa. Il resto... ce ne sono tanti e non mi sento di fare altri nomi». Un Bernal prudente, che conosce molto bene la realtà. Se starà bene, tutto o quasi, dipenderà da lui, altrimenti dovrà cercare altre forme per dare un senso al suo primo Giro d'Italia. Il fatto che un compagno di squadra prezioso come il connazionale Ivan Sosa sia stato escluso dalla lista dei partenti dal Team Ineos non è da interpretare come un buon segnale per chi deciderà di puntare su Bernal al Fantacycling. Però, come sempre, sarà la strada a parlare e magari, stavolta, il destino sarà di nuovo dalla parte di Egan



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