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9
Oct
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Analisi percorso e favoriti: Pogacar per la cinquina

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La classica delle foglie morte chiude come sempre il calendario World Tour. Il percorso misura circa 239 chilometri con oltre 4.400 metri di dislivello positivo. La direzione è Como–Bergamo, seguendo uno schema già collaudato nelle ultime stagioni. Dopo pochi chilometri i corridori affrontano la Madonna del Ghisallo, salita simbolo di 8,6 km al 6,2 %. Seguono tratti mossi fino all’ingresso nella provincia di Bergamo.

La seconda parte della gara inizia con la Roncola Alta (Valico di Valpiana): 7,5 km al 7,4 % con punte fino al 17 %. È il primo vero banco di prova per i favoriti. Subito dopo arriva il Berbenno, 6,9 km al 4,9 %, utile a mantenere la selezione.

La corsa prosegue con il Crocetta (11,7 km al 5,8 %) e la Zambla Alta (9,8 km al 3,3 %), che portano il gruppo oltre i 1.200 metri di quota. A questo punto restano circa 50 km all’arrivo e i corridori cominciano a muoversi in modo più deciso.

Il momento chiave arriva con il Passo di Ganda, 9 km al 7,1 %, con tratti oltre il 10 %. Qui spesso si decide la corsa: chi riesce a scollinare con margine può mantenere il vantaggio nella lunga discesa tecnica verso Selvino.

Dal fondo valle mancano circa 15 km. Il finale prevede il passaggio dentro Bergamo Alta con lo strappo di Colle Aperto, 1,3 km al 7,8 % con tratti al 12 %, seguito da un breve tratto in discesa e dal rettilineo finale di 800 metri su viale Vittorio Emanuele II. 

Tadej Pogačar (UAE Team Emirates) è il principale favorito. Ha vinto le ultime quattro edizioni e punta alla quinta consecutiva, obiettivo che lo metterebbe al livello dei record storici della corsa.

Remco Evenepoel (Soudal–Quick Step) rappresenta la principale alternativa: ma dovrà gestire meglio le discese tecniche e le pendenze irregolari del finale.

Tom Pidcock (INEOS Grenadiers) può essere pericoloso se la corsa si spezza a più di 30 km dal traguardo: è esplosivo e abile in discesa.

Tra gli outsider figurano Mattias Skjelmose (Lidl–Trek), Richard Carapaz (EF Education), e il giovane Isaac Del Toro, compagno di squadra di Pogačar, che potrebbe avere un ruolo tattico rilevante.

Foto Sprint Cycling