Lefevere su Cavendish: "Un ingrato"

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31
Oct
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Il dirigente risponde alle dichiarazioni del britannico sul suo libro

Discussione a distanza tra Mark Cavendish e Patrick Lefevere

Il motivo, un estratto dell’autobiografia dell’ex corridore, “Believe: Achieving the Impossible”, in cui si parla anche della seconda esperienza in casa Deceuninck-Quick-Step, a cui è arrivato nel 2021 dopo una stagione complicata alla Bahrain-McLaren. Nonostante l’anno non fosse iniziata nel migliore dei modi, poi il britannico ha vinto quattro tappe e la maglia verde al Tour de France, eguagliando il record di 34 vittorie alla Grande Boucle che avrebbe poi battuto a sua volta tre anni più tardi, con la maglia dell’Astana. Poi, nel 2022, il velocista non fu portato al Tour dalla sua squadra, appunto la Quick-Step, nonostante avesse vinto una tappa al Giro d’Italia soltanto un paio di mesi prima. I rapporti con il team, evidentemente, erano ai minimi termini, come viene confermato in alcuni passi dell’autobiografia. “Patrick Lefevere mi ha preso in giro – ha scritto Cavendish nel suo libro – Nel 2020 Patrick, per il quale avevo già corso in passato, mi aveva chiesto di mandargli un CV prima di considerare l’idea di farmi firmare. Lì ha speso mesi facendomi sudare di nuovo. Mi sentivo preso in giro”. Oltre a quello, l’ex velocista ha lamentato un’incomprensione sul contratto per il 2022. Cavendish riteneva di dover ricevere i 500.000 euro di stipendio concordati nel 2020, soprattutto dopo le tappe vinte e la maglia verde al Tour de France, ma, con sua sorpresa, l’ingaggio è stato dimezzato. Alla fine le parti hanno trovato n accordo sui 500.000 concordati, ma Cavendish ha affermato che “in qualche modo Patrick ha sempre trovato un modo per essere sicuro di sentirsi il vincitore, e qui lo ha fatto di nuovo” ha scritto. 

In giornata è arrivata l’inevitabile replica di Patrick Lefevere, dalle pagine di Het Nieuwsblad: “Trovo deplorevole quello che ha scritto Mark. L’ho tirato fuori dai guai all’epoca e gli ho dato un contratto quando nessuno lo voleva più. E adesso devo ricevere questo. Mark ha ricevuto tutto quello che avevamo concordato a suo tempo, esattamente come tutti i corridori che hanno fatto parte del nostro team. Ci sono una serie di accuratezze nel suo racconto su cui non mi voglio soffermare. L’ingratitudine è chiaramente la ricompensa del mondo…”.

Foto: Sprint Cycling Agency